NOTA INTRODUTTIVA AL QUARTO NUMERO

Il quarto numero della rivista Monère è dedicato a Giovanni Carbonara, venuto a mancare improvvisamente il 1 febbraio 2023 all'età di 80 anni in seguito a complicazioni legate all'infezione da SARS-CoV-2. La rivista perde uno dei suoi più rilevanti padri ispiratori, un energico sostenitore ed un vivace componente del comitato scientifico. Scrivere di un maestro in poche righe è davvero complesso, soprattutto quando quella figura di uomo e di studioso ha segnato una parte importante del tuo percorso di vita e di tanti altri studiosi, ricercatori, funzionari e professori universitari con i quali ti accorgi di condividere gli stessi sentimenti di stima profonda e gratitudine. Maestro è il termine più pertinente, soprattutto se usato nel senso letterale, per una persona, come lui, che in «virtù delle cognizioni e delle esperienze acquisite è stata all'altezza di contribuire all'altrui preparazione o formazione». Il nostro Professore ha avuto la capacità di lasciare un'indiscussa eredità culturale, nel senso di aver concorso alla formazione di più allievi sul piano intellettuale e morale, all'acquisizione della consapevolezza del ruolo che compete a ciascuno nella società, ampliando il patrimonio delle cognizioni e stimolando le esperienze acquisite tramite lo studio, ai fini di una specifica preparazione nel campo del restauro architettonico. Il Professor Carbonara ha assunto nel corso della sua vita importanti incarichi, come curatore di numerosi interventi di restauro, tra cui: la Biblioteca Classense di Ravenna e dall'Arco di Augusto, con le mura romane, il bastione di Antonio da Sangallo il Giovane, la torre medievale di S. Elena in Fano, al complesso dei SS. Quattro Coronati, alla chiesa di S. Stefano Rotondo, alla cappella di papa Pio IX nella basilica di S. Lorenzo f.l.m. in Roma; dal progetto preliminare per il recupero e la valorizzazione della Villa Reale di Monza e dei giardini di pertinenza al restauro della facciata di Palazzo Montecitorio in Roma, ai lavori per la Sala delle Cariatidi nel Palazzo Reale di Milano, il deambulatorio della Basilica di S. Antonio in Padova, le mura urbiche dell'Aquila, la Basilica di Santa Maria di Collemaggio e la cattedrale di Matera. Inoltre, era diventato membro della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti, consulente per il restauro della facciata della Basilica di San Pietro e medaglia d'oro dei benemeriti della Cultura e dell'Arte. Di lui si ricordano gli insegnamenti, la capacità di confronto ed i consigli agli allievi ed ai più giovani colleghi, «sempre col sorriso e con aplomb britannico, accompagnato da quell'impalpabile aura di sapienza e umiltà rara». Come ricorda Daniela Esposito «una vita dedicata all'amore per la sua famiglia, per i suoi studenti e per la disciplina del restauro. La sua umanità, il suo pensiero e la sua gentilezza saranno modello e monito per noi e per le generazioni a venire». Questo numero tratta argomenti legati alla cultura del restauro, all'arte, alla storia e trasformazione del territorio. Una scelta complessa, di stimolo alla riflessione sui temi di cultura del patrimonio esistente, che tiene il lettore sul confine dei beni culturali, per valutare i più attuali orientamenti della materia e le sue sfaccettature. Nuove interpretazioni degli "slogan" più abusati, l'archeologia affidata alle forze armate, il paesaggio letto attraverso l'architettura, tracce di archeologia industriale lette attraverso l'urbanistica, provocazioni alla tutela artistica e contributi alla storia dell'architettura sono alcuni dei temi trattati in un contesto temporale relativamente breve. Con questo orientamento la redazione della rivista ha inteso omaggiare Giovanni Carbonara e conservare la sua indelebile memoria.